lunedì 6 febbraio 2012

SnowFlakes...

In questa giornata dal clima decisamente polare ho deciso di starmene rinchiusa in casa, avvolta in tutte le coperte che sono riuscita a trovare e con l'immancabile MegaMug di thè bollente in mano...nel frattempo, però, ne approfitto per mostrarvi le foto scattate nella magica (seppure abbastanza disagiata...) cornice innevata che da venerdi ha ricoperto (e paralizzato) la città di Viterbo.
il coraggio di uscire l'ho trovato solo sabato mattina, verso le 11: questo è il frutto della mia passeggiata...



Via Bussi...ecco cosa ho visto appena ho aperto la porta di casa...


...Via del Giglio...


...Piazza delle Erbe...


...Palazzo dei Lunensi a Via del Giglio...


...Zagor che aspettava il suo padrone...


...Via della Pescheria...


 ...Valle Faul...


 ...competizione illegale di scivolarella a Valle Faul...


 ...l'ingresso di S. Giovanni in Zoccoli a Via Mazzini...


...il Palazzo dei Priori...


...uno dei tanti lampioni "freddi" davanti alla mia finestra...


"...tra un bicchiere di neve/ e un caffè come si deve/ quest'inverno passerà..."
(I treni a vapore)

Il reportage completo lo trovate sul mio sito!
http://alessandraspinaphotographer.weebly.com/scatti-urbani.html


lunedì 30 gennaio 2012

Un assaggio...di primavera!

Che cosa c'è di meglio, in una fredda giornata d'inverno, che pensare alla primavera, al suo tepore, ai suoi fiori, profumi e colori...? Bhè, di meglio ci sarebbe solo stare appollaiati sul divano, davanti al camino, con una bella tazza di thè bollente e un pasticcino gustoso a portata di mano...e allora perchè non unire le due cose?
CUPCAKES vanigliati con FARFALLE CROCCANTI

Questi cupcakes sono semplicissimi (la ricetta l'ho presa dal n° 1 di "Forno e Fantasia"), e per renderli più appetitosi ho pensato di rivestirli con un pò di pasta di zucchero (di cui sono una neofita, convertita dalla mia amica Chicca che è mooolto più brava di me)...di ricette sul web ne troverete migliaia, ma io ho usato quella di Vittoria, che è SQUI-SI-TA, ha un'ottima resa, si modella facilmente, non si secca, si conserva per diversi giorni, insomma...PROVATELA!



Ingredienti per circa 15 cupcakes medi:

125 gr di burro ammorbidito (fuso e raffreddato è meglio!)
125 gr di zucchero
2 uova grandi
125 di farina
1/2 bustina di lievito per dolci (circa 8 gr)
2 cucchiai di latte
1 cucchiaino di estratto di vaniglia (o zucchero vanigliato)

In una terrina ampia sbattete il burro ammorbidito con lo zucchero, fino a ottenere una crema; a questo punto aggiungete le uova (una alla volta oppure tutte e due insieme, già sbattute) e un cucchiaio abbondante della quantità prevista di farina, per amalgamare meglio il composto.
Aggiungete quindi il resto della farina, il lievito (setacciato, per evitare grumi) e poi, dopo aver dato una prima mescolata, il latte e l'estratto di vaniglia (o lo zucchero vanigliato).
Sistemate dei pirottini dal bordo ALTO in una teglia per muffin e versarvi una cucchiaiata abbondante di composto. ATTENZIONE: se non usate una teglia da muffin, ma i singoli stampini, distanziateli per bene, perchè durante la cottura crescono molto...eventualmente metteteli dentro una teglia dai bordi bassi, perchè mentre sono in cottura non si può ASSOLUTAMENTE aprire il forno, e così eviterete di far colare l'impasto sul fondo del forno.
Cuoceteli con il forno tradizionale per 15-20 minuti, finchè non saranno ben dorati, quindi sfornate e fate raffreddare (è normale che raffreddandosi si sgonfino un pò, tranquilli).

Intanto potete preparare la PDZ...
Ingredienti per ricoprire circa 15 cupcakes medi e fare le decorazioni (vi avanzeranno anche un pò di farfalle...)

3 gr di gelatina
15 ml di acqua fredda
35 gr di glucosio liquido
8 gr di burro a temperatura ambiente
225 gr di zucchero a velo

Mettete la gelatina in un pentolino con 15 ml di acqua, e lasciate i fogli a mollo finchè non saranno ammorbiditi e avranno assorbito completamente l'acqua: a questo punto spostare il pentolino sul fuoco (a BAGNOMARIA), e quando la gelatina sarà del tutto sciolta, aggiungete il glucosio e il burro, mescolando fino ad amalgamare il composto, ma senza farlo bollire!
Accendete il robot da cucina (o l'impastatrice) dove avrete già messo lo zucchero, e versate lo sciroppo, A FILO, finchè lo zucchero non ha assorbito tutto il liquido (alla fine di questa operazione la vostra pasta sarà completamente sbriciolata!). Trasferite la pasta sul piano da cucina, lavoratela e poi mettetela a riposare avvolta nella pellicola o nei sacchetti per congelare i cibi. Volendo potete anche utilizzarla subito (se è troppo appiccicosa, aggiungete un pò di zucchero a velo, se invece è troppo secca, prima di lavorarla, ungetvi le mani con un pò di burro), colorandola a piacere e poi modellando le vostre decorazioni!
Io l'ho stesa e poi ho ritagliato con delle formine per dolci le stelle e le farfalle, che ho "incollato" sul cupcake con un sottile strato di miele (per far aderire meglio la pasta)...volendo, potete utilizzare marmellata, nutella o creme (che non si sciolgano a temperatura ambiente però!).
Ora potete preparare la famosa tazzona di thè...il divano vi aspetta!

domenica 11 dicembre 2011

Paris vals ben un parapluie... (Parigi val bene un ombrello)

VITERBO-CIAMPINO-PARIGI
30 novembre 2011

Partiamo.
Si, lo so, la testa rimane qui, ma almeno il resto del corpo parte.
E' già qualcosa.
Destinazione: PARIGI.
Speriamo sia vera, quella cosa che diceva Audrey, che a Parigi non si può essere tristi: l'ombrello ce l'ho, un cappello floscio no (ma d'altronde non sono Bogart, perciò non me ne preoccupo più di tanto...), ma ho portato un pò di righe (perchè per me Parigi è Marcel Marceau, e io me lo immagino sempre in bianco e nero, con una maglietta a righe...), un fil rouge (smalto bordeaux, che fa molto bobo [borghese bohémienne]), la valigia leggera (per poterla "appesantire" al ritorno) e il cuore pesante (perchè non me lo hanno alleggerito...).
C'è tutto.
Via.


E' strano, arrivare in un paese straniero e sentirsi ancora in Italia.
Perchè alla fine il 90% dei passeggeri di un volo che parte da Ciampino è italiano.
Ed essendo italiano, parla italiano.
Ma evidentemente pensa che, varcato il confine, nessuno capisca la sua lingua.
E quindi parla (ad alta voce), ignaro di te che sei seduto davanti a lui e capisci.
Perchè se quando siamo arrivati mi hai sentito dire "Mamma, vai con papà a prendere i biglietti del pullmann, che il bagaglio cado a ritirarlo io" (e pure con una cadenza vagamente romana...), bhè, forse francese-francese non sono.


Comunque, superato questo intoppo linguistico, se ne pone uno logistico: l'aeroporto di Beauvais, che dista da Parigi circa 1h e 15', dispone di un servizio bus-navetta, che collega il terminal al Palais des Congres, a Porte Maillot.
Peccato solo che sul cartello che indicava il punto in cui aspettare il bus ci fosse una freccia concentrica...così, dopo aver fatto un bel giro panoramico del parcheggio buio dell'aeroporto, ci siamo accodati a un gruppetto che chiedeva informazioni nella lingua ufficiale (il cosiddetto "francese stentato", della serie "noio volevàm savuàr") a un ometto baffuto con la faccia antipatica...quando è stato il mio turno, ho gentilmente chiesto (cercando di stentare il meno possibile, escludendo dalla frase tutti i verbi che non avrei saputo come declinare...) se quello fosse il bus per (lo scrivo come l'ho pronunciato) "Port Mejò". E mi sento rispondere "Ah?"
...
Dunque, io lo so che i francesi sono molto puntigliosi sulla loro lingua e non perdono occasione per far notare i vari errori, ma non è mica facile: da noi "barca" si scrive "barca" e si pronuncia "barca". Da loro "campi" si scrive "champs" e si pronuncia "sciàns"...come cavolo si pronuncerà una cosa che si scrive "maillot"?
...
"Port Mejò?"
"No, no, no."
O cacchio! E allora dove si prende il bus giusto??? Mentre mi balena in mente l'idea che forse lo abbiamo perso, ci abbiamo messo troppo a prendereilbagagliofareibigliettioddiocitoccadormireinaeroportotaxinoncenesonomammamiafaunfreddoterribilecisarannosieno5gradi, sento queste parole:
"No, Port Mejò. Port Maaaaaaaaaaaaaaaaaaaaajò".
...
Ora, io stimo molto Teresa Mannino, e quindi in quell'istante ho pensato esattamente quello che ha detto lei:
"Caro francese, devi venire in Italia, prima o poi. E io ti aspetto a Ventimiglia, con un bicchiere d'acqua in mano. E quando mi chiederai "Un pogo agua" io ti dirò "Ah?"...e piuttosto che dartela, la faccio evaporare!!!"

Comunque, alla fine arriviamo al Palazzo dei Congressi e il gruppo inizia a diradarsi. E mentre la metà si perde mentre cerca l'ingresso della metro (ma io quello l'ho già fatto l'anno scorso, perciò evito di ripetermi...), saliamo in metropolitana e vediamo le ultime facce conosciute scendere alle varie fermate, finchè non arriva la nostra e scendiamo anche noi.
Sain Paul. Marais.
Ecco, ORA sono a Parigi.
Straniera, in terra straniera.

A farmi sentire un pò più a casa c'è la solita stanza con la solita vista su Place du Marché Ste Catherine, con il Cafè de la Magie, la brasserie Le Marché, la panchina su cui non si siede mai nessuno e gli alberi spogli.
Mancano solo le biciclette appoggiate al tronco, e poi non è cambiato niente.

Questa è Parigi.


P.S. questo è per dimostrare che non mi sono appropriata di foto da Vogue, semplicemente hanno messo il logo su una mia foto perchè è pubblicata sul loro sito...

 http://www.vogue.it/photovogue/Profilo/7a800a58-cca3-413a-9273-fb1ba815f292/User
http://sfrjeunestalents.fr/photo/membres/alessandra-spina#fd_frm_compte